Amanita muscaria (Fungo di Alice, Fungo delle favole, Fungo dei folletti)

IntroduzioneAmanita muscaria, noto comunemente come "Fungo di Alice", "Fungo delle favole" o "Fungo dei folletti", è uno dei funghi più iconici al mondo, grazie al suo caratteristico cappello rosso co...

A cura di Redazione
20 agosto 2024 10:34
Amanita muscaria (Fungo di Alice, Fungo delle favole, Fungo dei folletti) -
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Amanita muscaria (Fungo di Alice, Fungo delle favole, Fungo dei folletti)
Amanita muscaria (Fungo di Alice, Fungo delle favole, Fungo dei folletti)

Amanita muscaria (Fungo di Alice, Fungo delle favole, Fungo dei folletti)
Amanita muscaria (Fungo di Alice, Fungo delle favole, Fungo dei folletti)

Introduzione

Amanita muscaria, noto comunemente come "Fungo di Alice", "Fungo delle favole" o "Fungo dei folletti", è uno dei funghi più iconici al mondo, grazie al suo caratteristico cappello rosso con macchie bianche. Sebbene esteticamente attraente, questo fungo è tossico e possiede proprietà allucinogene, che lo rendono pericoloso se consumato.

Nome scientifico

Il nome scientifico attuale del fungo è Amanita muscaria.

Classificazione

  • Regno: Fungi
  • Divisione: Basidiomycota
  • Classe: Agaricomycetes
  • Ordine: Agaricales
  • Famiglia: Amanitaceae
  • Genere: Amanita
  • Specie: Amanita muscaria

Fonte: MycoBank

Nomi comuni

Il Amanita muscaria è conosciuto anche come "Fungo di Alice", "Fungo delle favole", "Ovolo malefico", "Fungo dei folletti" e "Fungo moscario".

Commestibilità

Il Amanita muscaria è tossico e contiene sostanze psicotrope come l'acido ibotenico e il muscimolo, che causano effetti allucinogeni. Se ingerito, può provocare gravi sintomi gastrointestinali e neurologici. In alcune culture tradizionali, dopo essere stato sottoposto a trattamenti particolari, viene consumato a scopo rituale, ma rimane fortemente sconsigliato per l'uso alimentare.

Caratteristiche morfologiche

  • Cappello: Rosso brillante con verruche bianche, diametro che varia dai 5 ai 20 cm. La forma è convessa o appiattita, con la superficie leggermente viscida quando umida.
  • Lamelle: Bianche, fitte e libere dal gambo.
  • Gambo: Bianco, cilindrico e robusto, con un anello membranoso persistente e una volva ampia alla base.
  • Spore: Bianche in massa, ellissoidali.
  • Volva: Bianca e ampia alla base del gambo.

Caratteristiche organolettiche e di habitat

Il sapore del Amanita muscaria è dolciastro, ma il suo consumo è pericoloso. Cresce principalmente nei boschi di latifoglie e conifere, in simbiosi micorrizica con alberi come pini, abeti e betulle, preferendo terreni acidi e ben drenati.

Distribuzione geografica

Il Amanita muscaria è diffuso in tutto l'emisfero boreale, particolarmente nelle regioni temperate di Europa, Asia, Nord America e Australia.

Stagionalità

Fruttifica dalla tarda estate fino all'autunno, da agosto a ottobre, a seconda delle condizioni climatiche.

Possibili Confusioni

Il Amanita muscaria può essere confuso con altre specie di Amanita, come l'Amanita caesarea (Ovulo buono), che è commestibile, ma di colore arancione. Altre specie simili includono il Amanita regalis, una variante marrone e anch'essa tossica.

Proprietà medicinali o tossiche

Il Amanita muscaria contiene tossine psicotrope come l'acido ibotenico e il muscimolo, che possono causare effetti allucinogeni e disturbi neurologici. Gli effetti includono euforia, confusione, visioni distorte, ma anche vomito e diarrea. Per maggiori dettagli, consulta PubMed.

Metodo di coltivazione

Il Amanita muscaria non è coltivabile in modo controllato, poiché cresce in simbiosi con determinate piante, soprattutto conifere e latifoglie. Si trova spontaneamente nei boschi e non è utilizzato a scopo commerciale.

Storia, usi tradizionali e curiosità

L'Amanita muscaria ha una lunga storia di utilizzo in culture sciamaniche siberiane, dove veniva consumato per le sue proprietà psicotrope durante i rituali. È anche famoso per la sua associazione con l'immaginario folkloristico europeo, spesso rappresentato nei libri di fiabe.

In cucina

Il Amanita muscaria non deve essere utilizzato in cucina a causa della sua tossicità. Anche se in alcune culture viene trattato per rimuovere le tossine, il suo consumo rimane estremamente pericoloso e non raccomandato.

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