Tricholoma tigrinum

IntroduzioneIl Tricholoma tigrinum è un fungo della famiglia delle Tricholomataceae, noto per il suo cappello maculato che ricorda la pelle di un felino. Questo fungo è velenoso e, se ingerito, può ca...

A cura di Redazione
21 agosto 2024 09:17
Tricholoma tigrinum -
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Tricholoma tigrinum
Tricholoma tigrinum

Tricholoma tigrinum
Tricholoma tigrinum

Introduzione

Il Tricholoma tigrinum è un fungo della famiglia delle Tricholomataceae, noto per il suo cappello maculato che ricorda la pelle di un felino. Questo fungo è velenoso e, se ingerito, può causare gravi intossicazioni gastrointestinali. Il suo aspetto simile a funghi commestibili lo rende particolarmente pericoloso per i cercatori inesperti.

Nome scientifico

Il nome scientifico del fungo è Tricholoma tigrinum, ma spesso è confuso con una specie simile, il Tricholoma pardinum.

Genere

Il Tricholoma tigrinum appartiene al genere Tricholoma, un gruppo di funghi che include specie commestibili e velenose. I funghi di questo genere si caratterizzano per lamelle non decurrenti e simbiosi con alberi.

Nomi comuni

Il Tricholoma tigrinum è conosciuto come Tricholoma tigrato o Fungo tigre, a causa delle macchie sul cappello che ricordano il manto di una tigre.

Commestibilità

Non commestibile – Velenoso. Il Tricholoma tigrinum è responsabile di intossicazioni gastrointestinali gravi. I sintomi includono nausea, vomito e diarrea. In nessun caso deve essere consumato. Per informazioni aggiuntive, consulta fonti scientifiche autorevoli come MycoBank e Index Fungorum.

Caratteristiche morfologiche

  • Cappello: Diametro da 5 a 12 cm, inizialmente emisferico, poi appianato, grigio chiaro con macchie scure.
  • Lamelle: Bianche o crema, fitte e non aderenti al gambo.
  • Gambo: Bianco o grigiastro, robusto, con macchie scure.
  • Spore: Ellissoidali, bianche in massa, misurano 6-7 µm.
  • Carne: Bianca e soda, con sapore amaro.

Caratteristiche organolettiche e di habitat

Il Tricholoma tigrinum ha un sapore amaro e un odore debole. Cresce in boschi di conifere e latifoglie, spesso in terreni acidi. Si trova in simbiosi con abeti, pini e faggi, prevalentemente in aree collinari e montane.

Distribuzione geografica

Questo fungo è diffuso principalmente in Europa, ma si trova anche in Asia e Nord America. Predilige ambienti montuosi, ma cresce anche in pianura, soprattutto in autunni piovosi.

Stagionalità

Il Tricholoma tigrinum cresce dalla fine dell'estate fino all'autunno inoltrato, tipicamente da settembre a novembre.

Possibili Confusioni

Può essere confuso con altri Tricholoma, come il Tricholoma terreum (commestibile) o il Tricholoma pardinum (velenoso). Per evitare confusioni pericolose, è sempre consigliabile consultare testi specialistici come quelli di Bruno Cetto.

Proprietà medicinali o tossiche

Il Tricholoma tigrinum è un fungo velenoso. Contiene muscarina, una tossina che agisce sul sistema nervoso autonomo. Ingerire questo fungo può causare sindrome gastrointestinale acuta, con sintomi entro 30 minuti dal consumo. Per maggiori informazioni sui meccanismi tossicologici, consulta la banca dati PubMed.

Esempi storici di avvelenamento

Nel 1963, una famiglia tedesca ha sofferto gravi sintomi gastrointestinali dopo aver ingerito per errore Tricholoma tigrinum. Sono stati ricoverati, ma fortunatamente sono sopravvissuti. Altri casi di avvelenamento sono stati riportati in Francia e Austria, in particolare tra raccoglitori inesperti.

Metodo di coltivazione

Il Tricholoma tigrinum non è coltivabile in condizioni domestiche o commerciali, poiché forma micorrize con alberi specifici, come conifere e faggi. Inoltre, la sua tossicità ne scoraggia qualsiasi tentativo di coltivazione.

Storia e usi tradizionali

A causa della sua tossicità, non ci sono usi storici o tradizionali del Tricholoma tigrinum. Alcune comunità locali lo raccoglievano per errore, scambiandolo con specie commestibili.

In cucina

Il Tricholoma tigrinum non deve mai essere utilizzato in cucina, essendo velenoso. Anche il contatto con il fungo durante la raccolta può essere rischioso, poiché le tossine potrebbero contaminare altri funghi commestibili nel cesto.

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