Glossario

Com'è fatto un fungo?

Volva

E’ un residuo del velo generale che avvolge completamente il carpoforo, da giovane, di alcune specie, che a maturità del fungo si rompe restando alla base del fungo ed assumendo aspetti differenti.

Tubuli

I tubuli sono dei sottili tubicini posti al di sotto del cappello di alcune specie di fungo (Boleti, Polipori). I tubuli sono ammassati tra di loro in senso verticale.

Spore

Sono le cellule riproduttrici del fungo; normalmente si intende qualunque cellula o gruppo di poche cellule, capaci di distaccarsi dall’organo portante e dare origine direttamente ad un nuovo individuo. Essi possono quindi considerarsi il seme del fungo. Ogni esemplare, nel corso del proprio ciclo biologico, ne produce una quantità enorme, nell’ordine di centinaia di milioni, talvolta di miliardi.

Micelio

Il micelio è la pianta vera e propria del fungo, che dà origine al frutto detto carpoforo. Le spore quando cadono nel terreno danno origine alle ife (filamenti radiciformi, molto sottili e lunghi), le quali nel loro insieme, costituiscono la stessa ‘pianta’ che è appunto il micelio.

Lamelle

Le lamelle sono delle sottili lamine che, poste al di sotto del cappello, formano un raggiera, congiungendo il gambo con la parte esterna del cappello.

Imenio

L’imenio è la parte inferiore al cappello ed è quella che produce il seme (le spore); è detta, appunto per questo, fertile; è costituito da lamelle nelle Amanitacee, da tubuli nelle Boletacee, da idni o aculei nelle Idnacee, dalle ramificazioni terminali nelle Clavariacee, dalla superficie degli alveoli nelle Morchellacee, dalla gleba o carne nelle Licoperdacee e Tuberacee.

Gambo

Il gambo è la struttura che sostiene il cappello. In alcune specie la base del gambo è avvolta dalla volva mentre al centro è presente l’anello. Non tutte le specie di funghi sono provviste di gambo.

Cappello

Il cappello, detto anche pileo, è una delle parti caratteristiche del fungo. E’ la zona, di solito, maggiormente visibile e si trova nella parte alta del fungo. E’ il ricettacolo che porta l’apparato riproduttore dei funghi superiori. Può assumeri diverse forme: convesso, emisferico, infundiboliforme, conico, cilindrico, a margine rialzato.

cappelli

Anello

L’anello è il residuo del velo parziale o secondario, che è una protezione dell’imenio (lamelle, tubuli, idni, …) durante lo stato giovanile del fungo.

Domande e risposte

Cos’è la micologia?

La scienza che studia i funghi è la Micologia, dal greco “mikes”, fungo, e “logos”, studio scientifico. I funghi sono vegetali, ma al contrario di tutte le piante verdi, non sono in grado di ricavare dal terreno o da altri eventuali substrati inorganici il nutrimento che è loro necessario per sopravvivere. Tutti sanno infatti che le piante, mediante le radici, assorbono l’acqua contenuta nel terreno e ne traggono gli elementi in essa disciolti. La linfa greggia, costituita da questi elementi minerali, sale fino alle foglie: qui, con l’anidride carbonica presente nell’aria, penetrata nelle foglie attraverso gli stomi, e con l’intervento della luce solare, si trasforma in linfa elaborata consentendo cosè la vita, lo sviluppo e il loro metabolismo. Tutto questo nei funghi non avviene. Le piante verdi che hanno la capacitè di effettuare la fotosintesi sono chiamate autotrofe in quanto esse sono indipendenti dagli esseri viventi per la loro nutrizione.

Le altre piante si denominano eterotrofe, cioè incapaci di nutrirsi da sole, limitandosi a trovarne prefabbricate, ad assimilarle. I funghi si classificano comunemente in micromiceti e macromiceti; sono questi ultimi, i cosiddetti funghi superiori che interessano il micologo dilettante, il cercatore buongustaio. I funghi comprendono numerosissime specie, inquadrate in Classi, Ordini, Famiglie, Generi; se ne conoscono più di 100.000, la cui maggior parte è costituita da micromiceti che occupano una posizione primordiale nel ciclo biologico del nostro pianeta, sono diffusissimi, sono invisibili all’occhio nudo, ma hanno un’importanza maggiore di quella alimentare o venefica dei funghi macroscopici, cioè di quei funghi riconosciuti come tali dall’uomo profano.